Stella e Lia – Buddy Woman
Il cameratismo tra personaggi femminili è sempre stato una mia fissa (tant’è vero che “Buddy Women” è uno dei tag di questo stesso blog).
Questo perché l’aspetto del cameratismo e della complicità mi sembra utile a sdrammatizzare molte situazioni e a evitare di scadere nell’effetto melodramma che a volte, purtroppo, caratterizza tanta narrativa di genere. Tra le mie coppie preferite di amiche ci sono, per esempio, Bo e Kenzi in Lost Girl, Debbie e Lou in Ocean’s Eight, Jessica Jones e Carol Danvers in Alias, Carol e Abby in Carol di Patricia Highsmith (tanto per fare esempi da serie tv, film, fumetti e romanzi).
A mio avviso, perché il rapporto funzioni e sia interessante, i due personaggi non possono essere troppo diversi l’uno dall’altro, ad esempio una timidissima e una molto estroversa, una quasi suora e una mangiauomini: io credo che la differenza ci debba essere, perché altrimenti non c’è confronto né contrasto né scambio, ma vada cesellata con attenzione, insomma non quelle cose tipo “tanto amiche pur essendo diverse come il giorno e la notte”.
Per questo sono diventata matta a costruire la protagonista di Outside, Lia, e la sua migliore amica Stella (migliore ma non unica, entrambe fanno parte di una nutrita compagnia), cercando di calibrare nel miglior modo possibile i punti in comune e quelli di distanza, gli aspetti conciliabili e quelli incompatibili. Nel farlo, mi sono resa conto che nella costruzione di un’amicizia (almeno di una fittizia, ma non solo), ha un’importanza particolare il modo in cui i personaggi (o le persone) riescono a maturare partendo da determinate condizioni iniziali. Per esempio, Lia viene da una famiglia di mezzi economici modestissimi, mentre Stella appartiene alla classica dinastia di avvocati della “Rimini bene”: di sicuro frequentano ambienti diversi, gente diversa, con priorità diverse. Dove possono stare i primi punti di contatto in base ai quali sviluppare un’amicizia duratura? E come possono quei punti di contatto, durante la crescita dei personaggi, rimanere saldi e non cedere sotto il peso delle differenze?
[Nota a margine: i disegni in versione super-deformed di Lia e Stella sono stati realizzati da Mini-Velma, che ha voluto rendersi utile alla mamma. Nel giro di qualche settimana li troverai anche sul mio profilo Instagram insieme a quelli di altri personaggi e scampoli di informazioni su di loro.]
Ho pensato che queste due ragazze dovessero avere almeno un elemento forte che le caratterizza entrambe e l’ho trovato nella determinazione di impegnarsi a testa bassa per raggiungere i rispettivi obiettivi professionali (in un caso diventare veterinaria, nell’altro avvocata). Se io passo ore sui libri e vedo che anche tu lo fai, se tu mi convinci a concedermi un po’ di svago quando sto esagerando e io faccio la stessa cosa per te, e se questa situazione va avanti per un lasso di tempo considerevole, stiamo già cementando un rapporto fondato sulla stima reciproca e sull’attenzione l’una alla salute dell’altra. Sembra banale, ma non è poco.
Non importa che i trascorsi da studentesse di Lia e Stella siano appena menzionati in Outside; per me era importante stabilirli in modo da renderle, appunto, non solo affezionate ma anche cameratesche, come avviene a chi ha ricordi ed esperienze quotidiane in comune. Avrà funzionato? Questo può dirlo solo chi legge Outside. A me Lia e Stella continuano a piacere e spero di poter raccontare anche altro di loro.