…nel senso che siamo in una fase embrionale, fatta eccezione per una trama ormai chiara, per alcune illustrazioni splendide (opera di Afterlaughs o di Elena de’ Grimani o di Laurence Wendigo) e per una manciata di racconti, in gran parte già scritti, legati alla storia principale.
La trama in questione è complessa, ha un respiro ampio ed è popolata da tanti personaggi. Per questa ragione vorrei organizzare il tutto in una trilogia.
trama
Il declino dell’Impero è ormai inarrestabile, nonostante il pugno di ferro dei Mallard. La guerra è alle porte e l’esercito ha bisogno di nuova linfa. Per questa ragione e per via delle loro abilità sovrannaturali, Alexis e Nyara vengono arruolate di forza nella prestigiosa Accademia della Spada. Qui, la leggendaria Shalimar Frost si occupa dell’addestramento dei nuovi coscritti e forgia con le due ragazze un legame indissolubile. Tra famiglie nobili che vedono minacciata la loro supremazia e province imperiali desiderose di indipendenza, la tensione cresce. Eventi imprevedibili conducono Alexis e Nyara verso pericoli e disaccordi. Un doloroso tradimento le getta nello sconforto, il loro ultimo incontro assomiglia più a un duello che a un commiato. Ma il destino dell’una torna a incrociare quello dell’altra, spingendole a decidere se tener fede al proprio ruolo o percorrere una strada nuova. Forse possono ancora salvare un mondo giunto al tramonto e affrontare l’unica, vera scelta: cambiare o morire.
ESTRATTO
Alexis si tolse la giubba fradicia, la scrollò e la gettò in un angolo insieme al cappello. Il tepore emesso dal braciere era gradevole ma la tenda era piena di spifferi, la ragazza si sfregò braccia e gambe. Maledizione a quando aveva dato retta all'anziana sarta della sua matrigna: la casacca e i pantaloni erano caldi e permettevano libertà di movimento, ma dannazione, prudevano come uno sciame di formiche alate.
Si passò una mano sui capelli corti e arruffati: fu contenta di trovarli asciutti. Solo il ciuffo sulla fronte aveva preso l'acqua, lei lo strizzò alla meglio e se lo passò dietro l'orecchio.
Avanzò al centro della tenda e osservò la mappa sul tavolino. «La solita storia, vero? Una bella diga a metà fiume: così loro si riempiono i canali di irrigazione e noi restiamo all'asciutto. Pioggia a parte.»
Gideon finse di ignorare il tono polemico. «La diga è qui. Noi invece siamo qui, e i Nuriani qui.» Il suo dito segnò una riga sulla mappa. «Appena arriveranno i rinforzi da Iberis, avanzeremo verso di loro guadando il fiume. Basterà mostrare i nostri soldati e quei bastardi spariranno in un attimo.»
Gli occhi grigio-azzurri di Alexis si muovevano a scatti, da un punto della mappa all'altro. Intenta a ragionare per i fatti suoi, considerava la voce dell’ufficiale poco più di un rumore di sottofondo.
«Mi segui? Manteniamo la posizione per evitare che si spingano oltre, ma penso di risolvere la cosa senza battaglie campali.»
Lei lo guardò di sbieco. «Non mi dire. E io che pensavo di trovarti pronto a risolvere un problema per davvero, una volta tanto.»
«Non è il genere di problema che vada risolto con il sangue.» Gideon fece una smorfia di sufficienza. «A volte è meglio usare le guarnigioni per una dimostrazione di forza, invece che per un'azione violenta.»
«A-ha. Sarebbe interessante sapere cosa ne pensano i civili dei villaggi qua vicino. Non sei tu quello che è stato aggredito e provocato in mille modi, fratello.»