Lupo mannaro, di Carlo Lucarelli – Librini
Lupo mannaro è un racconto lungo di Carlo Lucarelli del 2001, pubblicato da Einaudi in un “librino” autonomo nel quale compare per la prima volta, con un ruolo da comprimaria, il personaggio di Grazia Negro (protagonista di altri romanzi dello stesso autore).
[“Librini” è una rubrichetta aperiodica di questo blog, dedicata a volumetti super-agili da leggere d’un fiato.]
Subito un bel pregio di questa storia: scorre liscia come l’olio, si fa leggere in pochissimo tempo e lascia in bocca un ottimo retrogusto. Anche perché, essendo così breve, ha proprio bisogno di un finale soddisfacente, di quelli veloci come una fucilata, che chiudono il cerchio. Oltretutto, anche se Grazia Negro compare in questa storia più da comprimaria che da protagonista, tuttavia nel finale c’entra parecchio pure lei, e questo genera un simpatico “effetto prequel” rispetto ai romanzi dedicati alla “ragazza con la pistola”.
Ho anche gradito il fatto che, pur trattandosi di un noir, alcune sfumature non vengano per forza spiegate a ogni piè sospinto ma lascino la loro efficacia narrativa all’interpretazione del lettore: soprattutto un tratto distintivo del colpevole, che secondo l’investigatore è in un modo ma, così a occhio e croce, in realtà non lo è, altrimenti non si spiegherebbe l’aspetto più strano, e per giunta reiterato, del suo comportamento (lo so, sto parlando per enigmi, ma non riesco a trattare un giallo in modo chiaro senza cadere nella madre di tutti gli spoiler).
Personaggi: ben caratterizzato il protagonista e diversi comprimari, soprattutto mediante brevi istantanee delle relazioni che intrattengono gli uni con gli altri. Il commissario è in rapporti quantomeno tesi con la moglie, con i suoi superiori, talvolta anche con i sottoposti. Ben descritta è anche la relazione con lo studioso che gli fa da consulente, un rapporto squisitamente professionale basato sul reciproco rispetto. Alla fine chi lo dice che, per essere interessante, la relazione fra due personaggi debba essere sempre basata su forti sentimenti e/o conflitti?
Un “librino” che, a differenza di altri presentati in passato, non ha contenuti di chissà quale profondità e non tratta argomenti complessi: un caro, vecchio commissario alle prese con un caro, vecchio serial killer. Ma per chi ama i noir, e per chi desidera una lettura semplice ma capace di mantenere tensione e curiosità, direi che è perfetto.