Samantha Cristoforetti – Icone
Un martedì del mese scorso ho portato Mini-Velma ad assistere alla lectio magistralis di Samantha Cristoforetti presso l’Aula Magna di Santa Lucia a Bologna, ovvero la lezione inaugurale delle Umberto Eco Lectures (organizzate dal Centro Internazionale di Studi Umanistici “Umberto Eco” e al momento tutte rinviate causa Coronavirus, ma destinate, al momento opportuno, a proporre altri ospiti di grande levatura).
Per me era importante essere presente in segno di omaggio a Eco e alle persone che si sono adoperate per portare avanti la sua iniziativa delle lectio magistralis affidate a personaggi straordinari ma rivolte all’intera comunità; in più, vista la presenza dell’astronauta più famosa d’Italia, ho voluto che Mini-Velma mi accompagnasse. Si è unito a noi anche Nipote-Medico (ovvero il figlio di Velma-Sister), che è uscito entusiasta quanto me. Okay, Mini-Velma forse un po’ meno, visto che comunque sono state due ore filate di conferenza, ma poi a cena le ho velocemente sollevato l’umore con un piatto di lasagne.
In effetti, più della lectio in quanto tale, che a dispetto delle capacità comunicative della Cristoforetti credo non potesse essere entusiasmante per una bambina di neanche undici anni, mi ha fatto gioco programmare questa trasferta nei giorni precedenti e avere così modo di spiegare a Mini-Velma chi è questa persona per la quale le avrei permesso (A) di uscire da scuola due ore prima, e (B) di saltare la lezione di tennis, eventi che si verificano FORSE una volta l’anno e per ragioni decisamente diverse, tipo visite mediche.
«È un’astronauta» le ho raccontato, «il che già significa che è una persona particolarmente in gamba; ma è anche una persona che non si vanta, non fa la primadonna, non sbuca un giorno sì e l’altro pure in tivù, non parla di argomenti che non conosce…»
«Allora scommetto che è anche simpatica.»
«Mah, a occhio e croce direi di sì.»
«Ma devo leggere il suo libro?»
«No, non devi.»
«Magari un giorno.»
«Okay.»
«Mamma, senti… ma per fare l’astronauta, quanto deve aver studiato questa poveretta?!?»
«Un sacco!»
«Cavolo. Doveva tenerci davvero molto.»
E conoscendo Mini-Velma, un altro semino della nota pianticella “se vuoi qualcosa, datti da fare” spero abbia attecchito.