Jessica Jones season 1
Jessica Jones è una serie tv Marvel prodotta da Netflix, della durata di 13 episodi (almeno per questa prima stagione), ed è la trasposizione televisiva di una serie a fumetti straordinaria: Alias, di Brian Bendis e Michael Gaydos, con copertine di David Mack. Mi sono decisa a guardarla con un po’ di ritardo, ma l’ho trovata così trascinante da recuperare in fretta il tempo perduto. In due giorni ho visto l’intera serie e credo che non abbia nulla da invidiare a produzioni Marvel più blasonate e più sostenute dal punto di vista economico (che nel settore cinematografico e televisivo ha un’importanza capitale).
Per chi, come me, ha amato la serie a fumetti, è una gran soddisfazione riconoscere la mano di David Mack nelle immagini della sigla (tutte viste in soggettiva dall’occhio della protagonista) e nello stile con cui sono state modificate. Mi ha colpita molto anche la colonna sonora cupa, anzi claustrofobica, che aiuta a entrare nel mood scuro e metropolitano della serie televisiva – meglio di quanto non avesse fatto quella di Daredevil, orientata sul personaggio e sul suo tormento interiore più che sull’ambientazione.
Attenzione, da qui in poi ci sono degli spoiler: non procedere con la lettura se ti danno fastidio.
Facendo conoscenza con la protagonista, interpretata da Krysten Ritter, scopriamo che ha lo stesso background del personaggio a fumetti: i suoi poteri consistono in un incremento di forza e velocità, che la aiutano a svolgere il suo mestiere di investigatrice privata. È un tipo solitario, dipendente dagli alcolici, che predilige relazioni occasionali e non ha amici, tranne una: nel fumetto si tratta niente meno che di Carol Danvers alias Capitan Marvel, ma per la serie tv è stata scelta una sorella adottiva decisamente meno celebre. Si chiama Patricia Walker e al momento si fa chiamare con il diminutivo Trish, ma in passato era nota come Patsy… il che fa vibrare le antenne al Marvel fan che riconosce in lei versione televisiva di Patsy Walker, alias Hellcat, alias una supereroina che ha militato a lungo nei Defenders. Mi fa piacere che ad interpretarla sia Rachael Taylor, vista qualche anno fa in un fallimentare remake di Charlie’s Angels che secondo me non meritava il triste destino di fermarsi a sole 8 puntate (ne avevo parlato al volo in questo post).
Due gli altri comprimari importanti: Luke Cage (presto protagonista di una serie tv a suo nome, l’attore che lo interpreta è Mike Colter) e Jeri Hogarth, che nei fumetti è un personaggio maschile mentre nella serie tv è una donna, sofisticata e senza scrupoli, magistralmente interpretata da Carrie-Anne Moss.
La trama che lega i tredici episodi ha a che fare con un criminale Marvel poco utilizzato nei fumetti ma fornito di grandi potenzialità, ovvero Killgrave l’uomo porpora, dotato del potere di comandare senza sforzo la volontà altrui, legato a doppio filo con il passato di Jessica e con gli eventi che l’hanno condotta alla solitudine e all’alcolismo. Qui la Jessica televisiva si ricollega a quella fumettistica, dal momento che la sua lotta contro Killgrave è uno dei plot della serie di Bendis. Sul piccolo schermo, Killgrave ha il volto (e l’incantevole pronuncia very british) di David Tennant, e per quel che mi riguarda la sua interpretazione dello psicopatico ossessionato dalla sua musa è straordinaria, uno degli elementi che rendono questa serie imperdibile. Adoro il finale, che si discosta molto da quello del fumetto e costringe Jessica, nel momento in cui agisce per salvare Trish e altre persone, a riconoscere di essere ancora legata al resto del genere umano.
Attendo con ansia l’uscita della seconda stagione (perché non può non esserci una seconda stagione!) e nel frattempo mi vado a rileggere l’intera serie a fumetti. ^_^