
Wicked è un romanzo di Gregory Maguire, ed è anche un musical di Stephen Schwartz, ed è anche un film di John M. Chu.
Nato come una sorta di prequel e di lettura alternativa del Mago di Oz di Franz Baum, il libro di Wicked aveva avuto un’accoglienza decorosa quando è uscito (nel 1995), ma ha raggiunto l’autentica fama solo nel 2003, quando Stephen Schwartz ne ha scritto e diretto l’adattamento teatrale, divenuto uno dei più famosi musical di Broadway e del West End. Sfrondato dalle parti più politiche e socialmente impegnate del romanzo, il musical racconta la storia di due ragazze, diversissime per estrazione e soprattutto per grado di popolarità fra i coetanei, che inizialmente non si sopportano ma diventano poi ottime amiche; salvo finire su lati opposti della barricata quando entrambe scoprono una scomoda verità riguardante il celebre Mago di Oz e il suo modo di governare Oz.
Da quando Wicked ha una sua produzione nel West End, l’ho visto diverse volte (di cui la prima con Idina Menzel e la seconda con Kerry Ellis, che rimane la mia Elphaba ideale) e ne ho subìto in pieno l’effetto travolgente. Anzitutto c’è una bella colonna sonora, poi ci sono scenografie faraoniche e costumi rutilanti che ti trasportano in un mondo alieno, infine c’è una storia che fa presa su emozioni sperimentate credo dal 99% del genere umano. Chi non può identificarsi in personaggi che, sotto sotto, vogliono solo essere amati e accettati per quello che sono? (tra l’altro, un leit motive ricorrente di tanti altri musical). Insomma un abile musical-tranello basato sulla chimica delle emozioni, ma uno di quei tranelli in cui si cade volentieri.
Adesso, a vent’anni dal suo esordio sul palcoscenico, Wicked ha finalmente una versione cinematografica divisa in due parti: la prima è appena uscita nelle sale, la seconda lo farà tra un anno. I ruoli delle protagoniste sono stati affidati a Cynthia Erivo e ad Ariana Grande, che hanno fatto un lavoro superbo e sono accompagnate da un cast molto valido. Personalmente ho trovato un po’ sotto tono l’interpretazione di Jeff Goldblum, perché sono abituata a un Mago di Oz più istrionico, più sopra le righe. Non ho invece avuto alcun problema con Michelle Yeoh nel ruolo di Madame Morrible, perché d’accordo, è vero che a livello vocale non ha molto da dire, ma in fin dei conti il personaggio canta poche righe e ha bisogno soprattutto di una buona prova attoriale per mettere in luce lo svelarsi della sua personalità.
A proposito di buone prove: mentre ho apprezzato tutte le interpretazioni musicali di Ariana Grande, non mi è piaciuto quello che tutti ritengono il marchio di fabbrica di Cynthia Erivo sul finale di “Defying Gravity”, insomma il vocalizzo conclusivo, molto più variato rispetto alle tante versioni del musical che si possono ascoltare in giro per la rete. Secondo me, un’esagerazione. Non c’era bisogno di tutto quel virtuosismo, Erivo sarebbe comunque rimasta una memorabile interprete di Elphaba.
Nota positivissima: Wicked-il-film segue pedissequamente Wicked-il-musical, senza inventarsi scene riempitivo e senza eliminare alcun numero musicale. Ovviamente allunga alcune parti, altrimenti dallo spettacolo teatrale non sarebbero mai usciti due film di due ore e mezza ciascuno, ma lo fa in modo intelligente e ottiene un prodotto riuscito, godibile, spassoso. Da vedere e rivedere.