
Victorian Vigilante. Le infernali macchine del Dottor Morse è un romanzo di genere steampunk scritto da Vittoria Corella e Federica Soprani. Inizialmente suddiviso in tre parti, è stato poi pubblicato da Nero Press Edizioni in volume unico, nel 2016. Un altro di quei libri che avevo in libreria da un secolo e che ho finalmente preso in mano.
La storia, ambientata nella Londra del 1890, unisce sapientemente mistero, avventure, un worldbuilding accurato e un ritmo che non fa che aumentare. Se il personaggio inizialmente più evocativo è senz’altro il misterioso Spettro di Nebbia, una sorta di eroe mascherato “alla Batman”, c’è però da dire che qui ogni – singolo – personaggio ha una storia e delle motivazioni, il tutto ben collegato alle sue azioni e alle sue scelte. Difficile quindi decidere chi sia il più interessante o quello a cui ci si lega di più: l’anziano scienziato? Il giovane tagliatore di diamanti? La coraggiosa giornalista? Ci sono momenti in cui riesce a essere accattivante perfino il villain!
Di Victorian Vigilante mi ha colpito anche la complessità dell’intreccio, i motivi per cui accadono certi eventi, la posta in gioco, la pervasività dell’ambientazione steampunk e delle tecnologie in fase di sviluppo: l’ardita ergomeccatronica e l’ancor più sperimentale meccagenetronica. Arricchita da tutto ciò, la trama presenta tanti colpi di scena uniti a profondità e complessità, e un finale inaspettato. Senza contare la presenza di citazioni, discrete ma penetranti: da Percy Bysshe Shelley a Thomas Eliot, dalle leggende popolari russe ai cenni di cultura ebraica. Gustosissimo lo pseudonimo maschile scelto dalla giornalista Catherine Swan per muoversi meglio nell’ambiente di lavoro (e non solo): Orlando, e la mente va subito a Virginia Woolf.
Infine, la scrittura: un altro punto di forza. La prosa è ricca di immagini evocative ma non per questo sbrodolata, anzi procede con un passo spedito: c’è tanta atmosfera, il tempo uggioso della Londra più fredda, le acque plumbee del Tamigi, l’impressionante unione fra carne, sangue, cavi e metallo degli esseri umani modificati dall’ergomeccatronica. Insomma una lettura davvero piacevole, che mi porterà senz’altro al secondo volume, intitolato Victorian Vigilante. Abominio, dove entrano in scena anche personaggi provenienti dal Nuovo Mondo. Stavolta, ça va sans dire, lo leggerò in tempi più decorosi!