
Un’uscita con le amiche è il titolo di un mio nuovo racconto breve che è stato pubblicato, non molto tempo fa, sul blog de L’Altro Femminile. Donne oltre il consueto (come sempre, la ma gratitudine alla redazione). Il racconto fa parte della rubrica Pillole di femminile e puoi trovarlo a questo link.
[Attenzione: da qui in avanti, MEGASPOILER! Ti racconto qualcosa sulla genesi del racconto. È decisamente meglio non leggere questo post se prima non hai letto il racconto; ma non preoccuparti, è brevissimo.]
Un’uscita con le amiche è un racconto del tutto inedito, scritto appositamente per L’Altro Femminile. Cercavo un tema forte che riguardasse le donne e ho pensato che in questo periodo storico, secondo me, non ci sia NULLA di così importante, in un contesto al femminile, come la situazione delle donne e delle ragazze iraniane e afghane alle prese con le dittature religiose dei loro paesi. Naturalmente, per trattare come si deve un argomento così denso serve tanta documentazione, soprattutto nel caso si voglia tirare fuori una trama articolata, cosa che però non era il mio obiettivo. Mi interessava più riflettere sulla differenza tra il mondo del diritto civile, dove un principio come la libertà di parola, di culto e di opinione è dato per scontato, e il mondo delle tirannie, dove non puoi nemmeno uscire per strada senza sottostare a una serie di vincoli stupidi e offensivi.
Per questa ragione ho fatto il solito giochino dell’inganno, ovvero scrivere un racconto molto breve in cui il lettore è portato a credere di leggere una storia in un determinato contesto (una ragazza vuole uscire con le amiche ma deve scontrarsi con una mamma rompiscatole e apprensiva), per poi scoprire solo alla fine che si tratta di tutt’altra questione. Una molto più cruciale di quella, sostanzialmente frivola, proposta inizialmente.
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L’Altro Femminile è un magazine online con l’obiettivo di infrangere gli stereotipi legati alle idee più comuni di “donna” e di “femminilità”, per andare alla ricerca di una presenza e di un tocco, per l’appunto femminile, nei settori più eterogenei (cultura, arte, imprenditoria, economia ecc). Ovunque cioè le donne possano distinguersi non solo per le loro capacità ma per un “filtro” tutto loro che permette di aprirsi a una determinata visione del mondo.
Gli altri miei racconti sul magazine sono Sempre la solita Storia (backstage in questo post); Lo stalker (backstage in questo post); Ci sono solo io (backstage in questo post); Ambra (backstage in questo post); Unico nel suo genere (backstage in questo post).