Solitaire e altre letture

Lezioni americane, dettaglio della copertina
Lezioni americane, dettaglio della copertina

Le vacanze natalizie mi aiutano sempre molto con le letture, perché aumentano il tempo a mia disposizione da passare sul divano con plaid, libro e tazza di tè. Un po’, ehm, Solitaire come il libro citato nel titolo di questo post.

Fantasy e fantascienza del mio gennaio 2025

Alcune letture hanno avuto come sempre i loro post dedicati, quelle cioè di narrativa del fantastico. C’è stato I razziatori del mare, di  Herbert G. Wells, che a dire il vero ho ascoltato in audiolibro; poi L’isola di ghiaccio di Angelo Berti (I Doni delle Muse), retelling di una leggenda norrena; la fiaba illustrata dei Piccoli Eterni di Jill Thompson (dalla gloriosa sezione Vertigo della DC Comics); e soprattutto la conclusione di una trilogia spettacolare, con il volume Nella quarta dimensione di Cixin Liu (Mondadori).

Scottature, Dragonheart, Shamans

Poi, in qualche altro ritaglio di tempo, ho pensato di leggere il minuscolo Scottature di Dolores Prato (Quodlibet), guardare dopo tanti anni il film Dragonheart, e giocare a Shamans con gli amici.

Solitaire di Alice OsemanE le altre letture? Ce ne sono state quattro. Una me l’ha suggerita Mini-Velma: Senza nuvole. Solitaire di Alice Oseman (Newton Compton, in originale semplicemente Solitaire), un’autrice americana nota soprattutto per aver scritto e disegnato Heartstopper, fumetto M/M da cui è stata tratta l’omonima serie su Netflix. Solitaire è il romanzo d’esordio di Oseman, che lo scrisse quando non aveva ancora vent’anni. Racconta la vicenda di Tori (Victoria), sorella di uno dei protagonisti di Heartstopper, che insieme a un amico un po’ bizzarro indaga svogliatamente su un misterioso gruppo di studenti della sua scuola i quali organizzano scherzi e sabotaggi appunto ai danni della scuola, finché il gioco sfugge loro di mano e si fa pericoloso.

Il nocciolo di Solitaire, però, non è la detective story, bensì il mondo degli adolescenti con le loro fragilità esistenziali: Tori è depressa e incattivita, il fratello soffre di disturbi alimentari gravi, l’ambiente scolastico è pieno di gente ipocrita e superficiale, le famiglie sono in crisi, i genitori sono incapaci di rapportarsi con dei figli così tormentati. Ed essendo il tutto raccontato in prima persona, mi sembra di aver letto un romanzo speculare a La neve in fondo al mare di Matteo Bussola, che invece racconta proprio la disperazione di un genitore alle prese con il disagio psichico del figlio. In entrambi i casi, sono letture da cazzotto nello stomaco. E necessarie.

Fra me e te, di Marco Erba; sempre storie di adolescenti, ma meno cupo rispetto a SolitaireSempre di adolescenti parla anche Fra me e te, di Marco Erba (edito da Rizzoli), romanzo per ragazzi meno viscerale di Solitaire ma capace di scavare in alcune fra le pieghe più problematiche dei rapporti dei giovani con i coetanei, con la scuola, con le famiglie. Il tema del razzismo, nello specifico rivolto contro un ragazzo cinese, si interseca (ovviamente) con quello del bullismo, ma nel romanzo si parla anche di accettazione, di social network, di relazioni amorose, di prevaricazioni. È uno di quei libri scorrevolissimi che si leggono in poche ore, e in cui man mano che ci si avvicina al finale è bello vedere le varie sottotrame sfiorarsi o addirittura intersecarsi dove non ce lo si sarebbe aspettato, finché ogni personaggio e ogni evento finiscono nella loro casella, ben connessi agli altri. Insomma un’ottima capacità di gestire l’intreccio, che dà soddisfazione.

Una così lunga lettera, di Mariama BâUna così lunga lettera, di Mariama Bâ (Giovane Africa Edizioni), è uno spaccato delle tradizioni senegalesi sotto forma di romanzo epistolare. La protagonista Ramatoulaye scrive all’amica Aïssatou e procede a un lungo racconto delle vite di entrambe: gli studi, le professioni, le famiglie di origine, i matrimoni, i figli, le crisi con i mariti. Colpisce che la maggioranza degli argomenti, pure se in un contesto geografico e sociale così lontano, sia affine a quelli di cui si discute anche nei paesi europei: istruzione, famiglie, sanità, sprechi della classe politica, professioni manuali vs professioni intellettuali. Spicca poi un tema che invece riguarda solo determinati paesi, e cioè il costume religioso e sociale della poligamia; ma le protagoniste appartengono a una nuova generazione di donne che non chinano più la testa, e questo trapela fortemente. Non mi è dispiaciuto, anche se l’ho trovato altalenante come capacità di coinvolgimento.

Lezioni americane, di Italo CalvinoFinale col botto: le Lezioni Americane di Italo Calvino (ed. Einaudi). Un viaggio in mezzo a una serie di riflessioni sulla letteratura, la sua storia e il suo futuro, mescolate ad aneddoti personali e a brevi spiegazioni sull’approccio di Calvino stesso alla scrittura, nonché agli spunti da cui hanno avuto origine alcune sue opere. All’inizio l’ho trovata una lettura pesante, perché non mi capita più spesso di studiare, e quello lo considero un testo di studio, non di semplice lettura. Però, man mano che proseguivo, mi sentivo più a mio agio. Stavo recuperando un po’ di abitudine? Mi si risvegliava qualche neurone assopito? Comunque sia, è una lettura che consiglio anche nelle sue parti più faticose, perché comunque ci sono spunti che saltano fuori dalle pagine e ti si piazzano dritti nel cervello.

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