Il segugio e altre letture

Fra le letture di questo mese, "Il segugio" è quella con la copertina più intrigante
Fra le letture di questo mese, "Il segugio" è quella con la copertina più intrigante

Una volta, per scegliere le letture, adottavo una serie di criteri finalizzati a garantire varietà e spessore. Stavolta, invece, complice un periodaccio da dimenticare e un lungo nonché frustrante blocco del lettore, sono andata completamente a casaccio: roba che mi colpiva in libreria, roba che avevo nell’ereader, roba che tenevo a prendere polvere sugli scaffali… va bene così, l’importante è che io sia tornata a leggere a un buon ritmo.

Letture di novembre 2024

Intanto sono andata a ripescare un romanzo di fantascienza leggera (circa), con una forte ispirazione supereroica, come Marlene in the Sky di Gianluca Morozzi, a cui ho dedicato questo post. Poi ho letto la miniserie a fumetti Sottosopra, per i testi di Luca Enoch e i disegni di Riccardo Crosa, che non mi ha estasiata però qualcosa di interessante me lo ha lasciato (ne ho parlato in questo post). E per la rubrica “Librini” ho scelto L’Analfabeta di Agota Kristof, che in poche pagine nasconde un mondo di pensieri ed emozioni (v. questo post).

Big Island, di Emily O'BeirneE passiamo alle letture fuori dai miei generi preferiti. Per vie traverse che più traverse non si può, tanto che in parte nemmeno me le ricordo (un misto di link, social, fan fiction e autoproduzioni), ho incrociato la strada di questo Big Island, scritto dalla self-publisher Emily O’Beirne. Scritto in un inglese piacevolissimo e scorrevole, è un romance saffico le cui protagoniste sono due studentesse impegnate in uno stage estivo di giornalismo nientemeno che in Tasmania. Più che la storia d’amore fra le due, ovviamente ostacolata dai rispettivi background caratteriali e familiari, ho trovato interessante questo spaccato di vita dei teen-ager americani che alla fine delle scuole superiori hanno già un mucchio di ambizioni professionali, con le opzioni da vagliare e i primi incarichi con cui mettersi alla prova… è rinfrescante, rispetto all’atteggiamento spesso passivo e mesto di tanti giovani (e non solo) italiani. Lettura piacevole, anche se non spettacolare.

Amori miei e altri animali, di Paolo MaurensiogIn un negozietto di libri usati ho visto Amori miei e altri animali (pubblicato da Giunti), un volume di Paolo Maurensig, e visto che il tema dei quattrozampe mi sta a cuore l’ho acchiappato al volo. Purtroppo però sono rimasta delusa: si tratta di una raccolta di episodi della vita dell’autore, riguardanti il suo rapporto con gli animali domestici, quindi in teoria il mio ideale, ma l’ho trovata “piatta”. Tutte situazioni interessanti, con la partecipazione di bestiole ora simpatiche ora moleste; eppure non ho trovato quella marcia in più che mi conducesse dal mero aneddoto a un significato più ampio. Confesso: ho trovato sorprendente che da questa penna così diaristica, quasi svogliata, fosse uscito un capolavoro come La variante di Lüneburg (un libro che adoro, l’ho menzionato anche in questo post): forse a volte davvero l’ispirazione ti trascina, e altre volte sei tu che la insegui senza raggiungerla.

Il segugio, di Tana FrenchHo poi tirato giù dallo scaffale un libro acquistato d’impulso tempo fa. L’autrice è Tana French, il titolo è Il segugio, l’editore è Einaudi. Ho pensato: magari scovo un’autrice di thriller che mi piace e poi leggo altri suoi libri. Invece all’inizio il romanzo mi ha entusiasmata, soprattutto l’ambientazione, un posto sperduto in Irlanda dove un ex-poliziotto americano cerca di rifarsi una vita, lontano dalla moglie da cui ha divorziato e dalla figlia con cui ha un rapporto traballante. Bello anche il rapporto paterno con la ragazzina che vuole ingaggiarlo. Invece, la trama “mistero + indagine” mi è parsa andare a rilento, come se l’equilibrio tra le parti di azione e quelle più riflessive non arrivasse mai a un punto ideale ma cercasse una profondità letteraria che non solo non arriva, ma boicotta anche la parte investigativa. E il finale è un po’ mesto.

Il vaso di Pandoro, di Selvaggia LucarelliDelusa da alcune letture (ma forse sono io in questo periodo a essere ombrosa e ipercritica), sono andata su qualcosa di più pratico e meno letterario: Il vaso di Pandoro, di Selvaggia Lucarelli, edito da Paper First e dedicato al cosiddetto Pandoro-gate, l’ormai celebre pastrocchio/imbroglio combinato da Chiara Ferragni insieme all’azienda dolciaria Balocco riguardo a una raccolta fondi per il reparto oncologico di un ospedale pediatrico. In realtà questa vicenda è trattata solo nell’ultima parte del libro: il resto contiene una disamina del fenomeno Ferragnez, ovvero nascita, sviluppo, evoluzione e caduta di un brand imprenditoriale / familiare che di ombre ne aveva manifestate diverse già prima dell’affaire pandoro. Interessante come inchiesta giornalistica, ma soprattutto per una serie di appunti sull’uso dei social media e le loro degenerazioni.

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