
Il Ragazzo è un racconto di Annie Ernaux, pubblicato in Italia da L’Orma Editore insieme a tre brevissimi saggi sul tema della scrittura e del ricordo.
[“Librini” è una rubrichetta aperiodica di questo blog, dedicata a volumetti super-agili da leggere d’un fiato.]
Non avevo mai letto nulla di Ernaux, anche se mi riprometto sempre di accettare il consiglio di un’amica che mi indirizza da tempo verso il romanzo Gli anni. Questo Ragazzo l’ho visto per caso in libreria, due o tre anni fa, e l’ho preso perché mi aveva colpito un titolo così ordinario, così semplice, senza nessuna pretesa di essere originale o stravagante o evocativo o che so io.
Ebbene, anche il testo del racconto ha confermato questa impressione. La voce di Ernaux è piana, lineare, racconta con grande naturalezza (ovviamente una di quelle naturalezze solo apparenti, che sottintendono decenni di studio e affinamento della parola scritta, mi ha ricordato Scottature di Dolores Prato). Ci narra la storia della sua relazione con un ragazzo, appunto, uno studente venticinquenne con cui lei si accompagnò quando aveva una trentina d’anni in più di lui.
Di questo rapporto scopriamo così il particolare sapore della nostalgia e del ricordo, perché frequentare una persona così tanto più giovane, che vive una vita abbastanza simile a quella vissuta dall’autrice trent’anni prima, le stende un bel tappeto rosso verso la possibilità di rivivere sensazioni ed emozioni appunto di quel periodo della sua vita, che sembrava irrimediabilmente perduto e invece è tornato, sebbene in una forma deformata dal tempo, dalla maturità e dal fatto di ri-sperimentarla “per procura”. L’agio economico di lei e l’infatuazione di lui la fanno sentire potente e serena, certo dentro di sé la differenza di età e il decadimento del corpo la infastidiscono, eppure la situazione nel complesso non le procura ansia, Ernaux decide di viverla appieno: senza sensi di colpa, o timidezze, o imbarazzi.
Naturalmente, dall’esterno si sprecano le occhiate di curiosità e disapprovazione, ma l’autrice e il ragazzo vanno avanti per la loro strada. Sarà per motivazioni squisitamente interiori che la loro storia avrà un termine, senza rimpianti ma con la serenità di un’esperienza che evidentemente andava provata, presa per quello che era e infine lasciata andare nel momento in cui aveva esaurito la sua portata.
I tre minuscoli saggi finali, anzi chiamiamoli pure articoli, aiutano a contestualizzare il racconto, sono interessanti ed è un piacere leggerli, ma Il Ragazzo è godibile per conto suo ed è una lettura appassionante, che ti cattura nel profondo. Anzi peccato che sia così breve… ma dal momento che io, nella mia somma ignoranza, ho scoperto Annie Ernaux soltanto adesso, sono felice che ci siano un sacco di suoi libri ad attendermi.