“Il libro è quella cosa” di Nicola Gardini – Librini

Il libro è quella cosa, di Nicola Gardini, fa parte della collana I piccoli grandi libri dell’editore Garzanti, che apprezzo per l’agilità e la varietà (anche se, talvolta, proprio la varietà è tale che fa sentire un po’ spaesati).

[Nota di servizio: “Librini” è una rubrichetta di questo blog, dedicata a volumetti super-agili da leggere d’un fiato.]

08-02-2022-BQuesto librino, uscito alla fine del 2020, raccoglie un insieme di riflessioni, a volte così brevi da ricadere nel genere dell’aforisma, sul legame che unisce i libri al lettore e che li rende tanto amati, ambiti, preziosi. Questi ragionamenti sono divisi in tre sezioni, e stupisce che la prima, decisamente più abbondante delle seguenti, si intitoli “Comprare libri” (le altre sono “La rete dei libri” e “L’arte di leggere”). Vi si parla di aspetti che spesso passano in sordina: il rapporto con il libro in quanto oggetto, il fatto che abbia una sua fisicità e che se ne abbia una percezione materica, oltre che intellettuale nel momento in cui lo si legge.

C08-02-2022-Ci sono considerazioni che sembrano appartenere più all’ambito della bibliofilia che all’ambito della lettura; che descrivono, senza giudicare, atteggiamenti e comportamenti dell’acquirente di libri, colui che i volumi se li coccola, li ammira, li guarda nella libreria di casa gustando il momento in cui ne leggerà uno che aspetta da anni, o li intravede mentre passa da una stanza all’altra ed è felice di quella presenza silenziosa.

Credo che “senza giudicare” sia la giusta chiave di lettura. All’inizio, alcune riflessioni mi sembravano quasi fuori luogo: come fai a giustificare chi (come me) acquista compulsivamente libri che non sa se farà mai in tempo a leggere in vita  sua? Gardini suggerisce che ci sia un valore anche nella lettura “in potenza”, nell’aspettativa, perfino nella gelosia che riusciamo a provare per i libri. E non è un punto di vista scontato.

08-02-2022-DMi ha anche fatto ricordare che il luogo di casa mia in cui per ragioni pratiche passo meno tempo, eppure nel quale mi sento più “protetta” e più “capita”, è la mansarda, dove tengo la maggior parte delle mie collezioni di fumetti. Perché fra le coste, le copertine e i fascicoli, tutti accumulati uno contro l’altro a rivestire ogni parete, ci sono ricordi, c’è un senso di continuità, c’è il gusto di una passione che attraversa, appunto, anche una dimensione fisica. E a volte è giusto tenerlo presente.

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