I razziatori del mare, di H.G. Wells

I razziatori del mare, ovvero gli Haploteuthis Ferox
I razziatori del mare, ovvero gli Haploteuthis Ferox

I razziatori del mare è un racconto di Herbert G. Wells, del 1896. Mi è capitato di ascoltarlo, come sottofondo mentre facevo altro, e ci ho ritrovato un sapore che ben conoscevo…

H.G. WellsIn originale, il racconto si intitola “The Sea Raiders”: uscì per la prima volta sul Weekly Sun Literary Supplement, poi in una raccolta dal titolo The Plattner Story and Others. In Italia compare in diverse occasioni dal 1905 in poi, fra antologie, riviste e raccolte di racconti.

Il sapore a cui facevo riferimento è ovviamente quello dell’avventura ottocentesca, dei grandi classici di autori come Verne, Dumas, London, Salgari, che cercavano non solo di raccontare storie ma di suscitare meraviglia. Alcuni lo facevano parlando di luoghi esotici, altri mettendo in scena popoli dagli usi  diversi dai nostri, altri insinuandosi in quell’intercapedine sottile che c’è fra la realtà e la verosimiglianza scientifica. Questi ultimi avevano uno strumento eccelso per le mani: la capacità di raccontare una scienza fasulla, meramente narrativa, che però viene esposta e trattata come quella autentica. Verne in questo credo fosse insuperabile: Viaggio al centro della Terra e Ventimila leghe sotto i mari ne sono esempi lampanti.

I razziatori del mare fu pubblicato nel 1897 in questa raccolta id raccontiAnche Wells, però, non scherzava. Per trovare spunti e trame per i suoi romanzi si rivolgeva, oltre che alla scienza intesa come tecnologia, anche alle scienze naturali come la zoologia e la botanica: L’isola del dottor Moreau ne è un esempio particolarmente significativo. Questo racconto, I razziatori del mare, si inserisce nello stesso filone e mette in scena una sorta di calamaro gigante che attacca due imbarcazioni e, nonostante la strenua resistenza di marinai e passeggeri, riesce a sconfiggerli e a cibarsene. Wells informa il lettore che il nome scientifico di questo crudele animale è Haploteuthis Ferox e che in passato se ne sapeva molto poco perché ne erano stati ritrovati solamente, in diversi periodi e circostanze, “un tentacolo mezzo digerito” e “un esemplare in fase di decomposizione”.

Uno dei vari volumi italiani che contiene I razziatori del mareLa cosa divertente è che questi dettagli, con cui inizia il racconto, sono credibilissimi anche perché riprendono con le opportune modifiche eventi reali, riguardanti il vero calamaro gigante, cioè l’Architeuthis, di cui nel 1861 una nave francese rinvenne un frammento, e di cui alcuni esemplari una decina di anni dopo si spiaggiarono e morirono sulle coste dell’isola di Terrranova (Canada). Si dice anche che, sempre in quel periodo, un esemplare di Architeutis avesse assalito una barca su cui c’erano due persone, sempre nelle acque intorno a Terranova, ed ecco che Wells dedica I razziatori del mare alla lotta fra imbarcazioni e l’Haploteuthis Ferox, inseguendo il meraviglioso e il perturbante, lo spettacolo e l’orrore. Quelle situazioni, insomma, in cui la natura ci appare miracolosa e raccapricciante al tempo stesso. Oltre agli autori già citati, mi ha fatto tornare in mente anche Edgar Allan Poe e Leopoldo Lugones.

I razziatori del mare è disponibile come file audio su questo canaleÈ un racconto straordinariamente appassionante? Mah, diciamo che mostra i suoi anni e non lo trovo un rappresentante fra i più eccelsi del suo filone. Però quel sapore di cui parlavo prima è a suo modo prelibato e si può volerlo gustare per una mezz’oretta, il tempo di leggere il racconto. O di ascoltarne l’audio-versione, gratuitamente disponibile su Audiolibri Fantasy e di Fantascienza.

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