Vacanze senza computer
Quest’anno, come peraltro anche gli ultimi tre o quattro, non ho in programma vacanze ambiziose dal punto di vista delle distanze. Sono un po’ stracotta dopo aver trascorso alcuni mesi pesanti, in più è necessaria prudenza in questo tempo di Covid. Di conseguenza, Velma & family rimangono in Emilia-Romagna.
Alla consueta settimana di assoluto riposo, che trascorriamo sempre in un piccolo Eden con piscina, su un gruppo di colline non molto lontane da Bologna, abbiamo aggiunto una sortita in Val Trebbia, di soli tre giorni perché erano gli unici in cui potessimo incastrare una serie di esigenze e di incontri.
La Val Trebbia è, per metterla giù semplice, il posto più bello del mondo.
D’accordo, questo mio giudizio fooooorse è viziato dai ricordi d’infanzia, dalle tante estati trascorse lì ospite dei parenti di mia madre; però, anche adesso che sono grandicella , quando mi trovo lì respiro un’aria speciale. Le vallate, le colline/montagne, i boschi, i paesini, i borghi, i ponti, il clima. Insomma mi piace tutto. Quest’anno ci ho portato Mini-Velma per la prima volta e sono strafelice che il posto sia piaciuto anche a lei, tanto da volerci tornare l’estate prossima. Fare il bagno nel fiume è una cosa straordinaria, altro che mare o piscina. Le rocce, gli strapiombi, gli arbusti sulla riva, l’acqua trasparente, l’odore di fresco, la corrente gentile, i sassi sul fondo che, okay, ti fanno un male ai piedi da non credere, ma ogni fitta e ogni storta valgono la pena.
Ho in mente una storia, ambientata da quelle parti, che parli del recupero di antiche radici, di contadini e allevatori, di casolari abbandonati e di un modo di vivere ora scomparso, quello dei miei nonni e bisnonni. Prima o poi ci metto mano (e ne approfitto per visitare il Museo Etnografico della Val Trebbia).
A dire il vero, non è l’unica storia che ho in testa: a quelle già in cantiere (che in alcuni casi hanno bisogno di molto studio per venire fuori) si aggiungono sempre idee nuove o approfondimenti di idee vecchie. Non ora, però: per la prima volta da anni, non ho con me il portatile durante le trasferte vacanziere. Non me lo sono portato in Val Trebbia (siamo tornati ieri) e non me lo porterò in collina (partiamo oggi). Voglio rilassarmi come non mai e staccare completamente la spina, godermi mio marito e mia figlia, stravaccarmi a leggere e guardare qualcosa di bello in tv, nell’attesa che riaprano i cinema.
Auguro pace e relax anche a te; ci si risente fra una decina di giorni.