The Greatest Showman – Soundtrack
The Greatest Showman è un film del 2017 con protagonista Hugh Jackman. Narra la storia, ampiamente edulcorata e romanzata, di Phineas Taylor Barnum, quello cioè del Circo Barnum, dove accanto a domatori e trapezisti il pubblico poteva ammirare personaggi bizzarri come la donna barbuta, l’uomo ricoperto di pelo, l’uomo più alto del mondo e via dicendo. Quelli che, in sostanza, venivano chiamati freak.
Pur essendo un musical, quindi uno dei miei pallini, non avevo visto questo film fino a poco tempo fa. Forse perché gli interpreti non mi dicevano più di tanto (credo di essere una delle poche donne al mondo a non stravedere per Hugh Jackman), forse perché anche l’argomento mi lasciava abbastanza indifferente. Ho resistito perfino alle recensioni entusiaste di amiche e amici musical-fissati come me, che ne parlavano benissimo.
Dopodiché alla fine l’ho visto e ho ammesso volentieri che è un gran bel film (sebbene dotato di una struttura narrativa fin troppo classica), ma soprattutto vanta una colonna sonora accattivante: tant’è vero che il film non mi viene particolarmente voglia di rivederlo, mentre i brani principali li ho riascoltati mille volte in loop via YouTube, sia nelle versioni originali sia nelle varie cover che ne sono state realizzate (da scuole di canto, gruppi amatoriali, semplici fan, interpreti blasonati, ecc).
Di sicuro, il pezzo più simbolico è “This is me”, che nel 2018 ha vinto il Golden Globe come miglior brano in una colonna sonora originale e conquistato una nomination agli Oscar. Interpretato da Keala Settle, è un inno battagliero all’accettazione della propria identità e alla necessità di combattere stereotipi e pregiudizi. Niente di nuovo sotto il sole, eppure questo genere di messaggio ha ancora ampiamente bisogno di essere diffuso, come dimostrano ogni giorno i tanti casi di oppressione e di intolleranza.
Seguono il numero di apertura e chiusura “This Is the Greatest Show”, la ballad “Never enough” e i duetti “A Million Dreams” e “Rewrite the Stars”, più altri brani meno noti. Quasi tutti sono concepiti per essere guardati oltre che ascoltati: regia, costumi e coreografie hanno un impatto visivo notevole, la sensazione che aspirano a suscitare anche nei momenti in teoria più intimi e raccolti è quella della meraviglia, del grande spettacolo che deve lasciare a bocca aperta. Si tratta in ogni caso di brani ben scritti, arrangiati e cantati: anche ascoltati come semplice soundtrack di sottofondo possono essere ottime fonti di ispirazione.