So long, Joey
In effetti non lo vedevo da un po’, Joey. L’ultima volta che ebbi a che fare con lui da vicino fu il giorno prima che ci decidessimo a sistemare quell’angolo di rete nel giardino che gli permetteva di sgattaiolare da noi senza poi, tontolone, ricordarsi come aveva fatto.
Me lo ricordo, il nostro primo incontro. Tutte le mattine, appena i miei cani hanno finito di mangiare, apro la porta di casa e li faccio uscire in giardino per i bisogni. Aspetto cinque/dieci minuti, poi li faccio rientrare. Anche quella mattina era andato tutto come al solito… salvo che, al momento di far rientrare la truppa, appena aperta la porta mi sono trovata davanti, a un passo di distanza, un pastore tedesco grosso come una mucca, seduto sullo zerbino.
Lì per lì, la paralisi. Chi è? Da dove è uscito? E se mi attacca?
Poi l’ho guardato bene.
Un muso serio col pelo imbiancato dagli anni, una posa di assoluta indifferenza, lo sguardo di uno che, se io c’ero o non c’ero, non gliene poteva fregare di meno.
I miei cani erano un po’ intimiditi da ‘sto bestione, ma tutto sommato indifferenti anche loro. Immagino si fossero già annusati e conosciuti prima del mio arrivo. Insomma un po’ alla volta prendo confidenza con l’intruso, riesco a leggere il numero di telefono sul collare e un nome: Joey.
Da quella volta, almeno tre o quattro volte l’anno ci trovavamo Joey in giardino e dovevamo chiamare i vicini perché venissero a riprenderselo. Lui entrava scavalcando la rete in un punto dove era leggermente più bassa, ma il salto dal verso opposto non riusciva a farlo, oppure semplicemente nel nostro giardino si sentiva spaesato e non capiva più come tornare indietro.
È sempre stato incredibilmente buono, Joey. Mai uno scatto, mai un ringhio. Un pezzo di pane anche con Mini-Velma che voleva sempre accarezzarlo, ma io i primi tempi la tenevo a distanza perché vai a sapere cosa può combinare un lupone così, se gli pigliano i cinque minuti. Poi ho capito che era tutto okay.
Si vedeva che era anziano: gli occhi sonnacchiosi, la flemma nella camminata. Ti guardava perplesso, la sua unica richiesta muta era “fammi tornare a casa”. Non mi dispiaceva che ogni tanto venisse a trovarci, ma a volte lo faceva in orari improponibili e mi teneva i cani svegli ad abbaiare tutta la notte, infastiditi dalla presenza dell’intruso oltre la porta. E come si fa a telefonare ai vicini alle quattro del mattino, su. Per questo avevamo chiuso bene l’angolo del giardino, non per preoccupazione né per paura.
Da quella volta, che risale a pochi mesi fa, non è più riuscito a intrufolarsi. E da qualche settimana mi ero resa conto che non l’avevo più visto nemmeno passando davanti al cancello di casa sua.
Tre giorni fa, nel cortile dei vicini hanno fatto la loro comparsa due cuccioli pallottolosi, con certe zampone che da grandi diventano pure loro grandi come mucche. Vuol dire senz’altro che Joey se n’è andato, vecchietto com’era.
I miei cani, ogni volta che scorgono i nuovi cuccioli di là dalla rete, diventano isterici: non li vogliono nemmeno vedere, questi nuovi intrusi, ma dovranno abituarsi. Probabilmente, Joey nemmeno lo ricordano più. Invece io ci penso spesso, a quel nonnetto gigante con lo sguardo spaurito, perché mica li abbiamo solo noi i genitori e i nonni anziani, un po’ tremolanti, un po’ acciaccati. Ci sono anche i nonnetti pelosi, e si meritano rispetto e tenerezza (anche la mia Aris, per quanto mi sembri inverosimile, ormai ha superato la mezza età e il pelo sul muso le si sta imbiancando). Anzi, se sono chiusi in un canile, meriterebbero una famiglia in cui passare i loro ultimi anni fra zuppe calde, copertine e coccole (ci sono tanti referenti a cui rivolgersi per adottare, ad esempio io sono affezionata alle associazioni Como Scodinzola e Amici di Olivia).
Quella rete l’ho proprio dovuta mettere, ma credimi Joey, non ce l’avevo con te. So long, pacifico bestione. Buona traversata del Ponte.
N.B. Le immagini a corredo non sono di Joey, ma di altri pastori tedeschi reperite in rete. Spero che gli aventi diritto non me ne vogliano, in fondo qui si parla di uno di loro.