“Non ti faccio niente”: Paola Barbato su Wattpad
Non ti faccio niente è il titolo di un nuovo romanzo di Paola Barbato (sceneggiatrice per Dylan Dog e autrice di tre romanzi pubblicati da Rizzoli fra il 2007 e il 2010), che lo ha revisionato e considerato concluso il mese scorso.
Non lo ha pubblicato con una casa editrice tradizionale. Nemmeno con una digitale, e nemmeno in self-publishing. Lo ha pubblicato gratuitamente, a puntate, su Wattpad: la piattaforma famosa per aver generato fenomeni adolescenziali come Anna Todd e Cristina Chiperi, il leviatano informatico amato dagli integrati e odiato dagli apocalittici, il luogo virtuale dove la narrativa sembra asservita al fanatismo delle boyband e al proliferare delle fan-fiction.
Bè, questa pubblicazione di Paola Barbato credo sia la prova (peraltro non necessaria) che, in questo come in altri casi, non è lo strumento il problema bensì l’uso che se ne fa. Il fatto che su Wattpad finiscano prodotti narrativi che spesso non superano in qualità un sms mandato al compagno di scuola non vuol dire che questa debba essere una regola tale da tenere lontani in automatico gli autori che potrebbero contribuire con scritti di valore e alzare la media qualitativa della piattaforma. Per quel che mi riguarda, sul valore di Paola (che mi permetto di chiamare per nome solo perché la conosco da anni) non nutro alcun dubbio: l’ho seguita come sceneggiatrice di ottimi fumetti e ho letto i suoi tre romanzi Rizzoli. In particolare ho amato l’ultimo, Il filo rosso, per la storia e per il finale, che mi ha regalato brividi di spavento e di piacere al tempo stesso. Te lo consiglio con tutto il cuore.
[Inciso: quando parlo della “dignità un sms mandato al compagno di scuola”, vorrei fosse chiaro che non mi sto riferendo alle autrici sopra citate: primo perché non ho (ancora) letto i loro libri, secondo perché credo che su di loro ci sarebbe da fare un discorso serio, privo di pregiudizi, invidie e spocchie varie. Fine dell’inciso.]
Paola ha espresso più volte la convinzione che il desiderio di scrivere non abbia nulla a che spartire con il desiderio di pubblicare. Semmai, è intimamente legato al desiderio che i propri lavori vengano letti: una cosa ben diversa. Le sue pulsioni, in altri termini, sono in primo luogo scrivere, in secondo luogo farsi leggere, e solo in terzo luogo pubblicare come fonte di guadagno e sussistenza. L’ovvia conseguenza di questa scala di valori è: se ho un romanzo che ci tengo a scrivere e che ci tengo venga letto, ma per varie ragioni non ho un editore interessato, lo schiaffo gratuitamente su una piattaforma comoda (non m’importa se ha una reputazione dubbia nel mondo della letteratura “seria”) e vedo chi mi legge. Il risultato è che migliaia di persone hanno letto Non ti faccio niente, lo hanno commentato, lo hanno messo fra i loro preferiti. Non una volta ho sentito l’autrice (che sui social è attiva in modo sincero e privo di filtri) lamentarsi del mancato guadagno.
Ora, io la scelta di Paola non la farei se fossi nei suoi panni, ovvero se fossi un’autrice nota e con un suo pubblico, perché ho pulsioni e principi diversi dai suoi, uno dei quali “la fatica non è gratis” – tranne rare eccezioni. Apprezzo però la coerenza fra gli ideali e la loro messa in pratica e questo mi ha condotta a pensare (predicozzo del giorno) che quella della coerenza con se stessi sia una lezione importante. Dovrebbero apprenderla coloro che seguono le mode editoriali (fashion victim per eccellenza), coloro che scrivono storie brevi con il solo scopo di pubblicare spesso e tenere viva l’attenzione, coloro che saltano a piè pari fasi importanti come l’editing o la correzione di bozze perché “tanto conta solo la storia”. Io non riesco a levarmi di dosso la sensazione che, se non ami la scrittura in una dimensione intima e privata, se accanto ai tuoi eventuali scritti pensati per il mercato non porti avanti una tua ricerca personale, puoi avere tutto il successo del mondo ma ti mancherà sempre qualcosa (fine del predicozzo, fatto come sempre dal pulpito di chi libri non ne ha ancora pubblicati – ma il momento si avvicina).
Per la cronaca, non ho ancora letto Non ti faccio niente: penso di farlo durante le vacanze di Natale. Per leggere un libro di Paola Barbato ho bisogno di sentirmi preparata dentro, perché quando hai finito non sei più la stessa di prima: devo trovarmi nella giusta disposizione d’animo. Sono ansiosa di scoprire se questo nuovo romanzo mi piacerà e cosa potrà lasciarmi. Nel caso voglia farlo anche tu, questo è il link di cui hai bisogno.