NaNoWriMo 2015
Quest’anno ho deciso di partecipare al National Novel Writing Month (NaNoWriMo per gli amici). Per chi non lo sapesse, è un’iniziativa che si svolge tutti gli anni nel mese di novembre e che consiste nel lanciare una sfida a se stessi, in compagnia di altri scrittori o aspiranti tali che accettano la medesima sfida: scrivere 50.000 parole in un mese. Che non sono un’esagerazione ma non sono neanche pochissime (diciamo un romanzo breve), quindi bisogna stare lì ben presenti con la testa e, soprattutto, impedire ai normali intoppi della vita quotidiana di mettersi in mezzo.
Nel mio caso, visto che sono ancora alle prese con la ristrutturazione della casa nuova, può significare cose come: se i posatori del pavimento del garage riescono a passare in giorni e orari compatibili con il mio programma per il NaNoWriMo, o se al posto mio può esserci mio marito a occuparsi di loro, bene, altrimenti il pavimento del garage aspetterà dicembre.
Chi accetta la sfida del NaNoWriMo non deve fare altro che iscriversi al sito ufficiale e, giorno dopo giorno, tenere nota dei suoi progressi. Può comunicare con altri iscritti, condividere con loro entusiasmi e/o timori, dare e ricevere virtuali pacche sulle spalle. Se arriva a fine Novembre avendo scritto 50.000 o più parole vince semplicemente la soddisfazione di esserci riuscito; se non ce la fa, avrà comunque fatto allenamento e potrà decidere se continuare fino al raggiungimento dell’obiettivo, se abbandonare quel progetto creativo per dedicarsi a un altro, se accontentarsi di ciò che ha scritto, lasciarlo riposare in un cassetto per un po’ e procedere poi all’editing e alla correzione delle bozze.
Il presupposto fondamentale del NaNoWriMo è infatti di costringersi a procedere senza sosta, imponendosi di non rileggere quasi per nulla, ma soprattutto di non fare alcun tipo di editing su quanto si sta scrivendo. Niente che possa distrarre dall’attività della stesura in quanto tale, dalla produzione strettamente intesa. Questo è il motivo per cui è consigliabile avvicinarsi alla sfida preparando una scaletta della storia che si intende scrivere, se non scena per scena almeno a grandi linee, corredata di schede personaggi, cronologia degli eventi, documentazione e qualsiasi altra cosa possa servire a non perdere tempo nel momento in cui il tempo, appunto, diventa una risorsa preziosa da non sprecare.
Gli scorsi anni, non ho mai partecipato al NaNoWriMo perché tutto sommato non ho mai ritenuto di averne bisogno. Procedevo comunque senza grossi intoppi, mi dedicavo con grande divertimento alla costruzione del mondo di TSF (incluse tante schede personaggi) e alla stesura vera e propria, non dico a rotta di collo ma a una velocità che consideravo più che accettabile.
Purtroppo, però, proprio quest’ultimo anno in cui avevo creduto di poter imprimere un’accelerata e concludere senza problemi la prima parte di The Silent Force, ci si è messa di mezzo la ristrutturazione della casa nuova, con tutti gli annessi e connessi (vendere casa vecchia, traslocare, avere a che fare con le società di distribuzione dei servizi basilari, ecc). Il tutto è stato circa il 500% più impegnativo del previsto. L’effetto di deconcentrazione che ne è derivato è stato pesante e la mia scrittura ne ha risentito. Pagine buttate, personaggi pensati e ri-pensati mille volte, plot e subplot corretti di continuo, un senso di confusione generale.
Insomma sono in ritardo sugli accordi che avevo preso con me stessa. Così ho preso come un piccolo segno del destino il fatto che proprio da qui a fine ottobre un ultimo paio di questioni fondamentali per la casa dovrebbero essere ultimate, liberando un buon 70% dello spazio attualmente occupato nel mio hard disk mentale. Non so cosa faresti tu al mio posto, ma a me i presunti segni del destino piacciono molto e, quando posso, cerco di assecondarli.
Questo significherà, tra le altre cose, anche una diminuzione dei post settimanali del blog. Ne ho scritti quasi sempre quattro a settimana; caleranno a due, massimo tre se avrò molta fortuna. Alcuni li sto scrivendo in anticipo in queste settimane, così in novembre mi basterà rileggerli per sicurezza e postarli al volo.
Altri accorgimenti che ho intenzione di seguire alla lettera:
– ridurre le uscite serali, mantenendo solo quella fissa del cinema il martedì sera (non facciamo scherzi, il 19 novembre esce questa cosuccia, eh);
– dormire almeno sette ore per notte;
– mettermi spesso a scrivere in biblioteca;
– concentrare al pomeriggio commissioni e spese;
– concedermi tre sole trasferte fuori città (un workshop della European Writing Women Association a Milano, l’assemblea generale sempre EWWA a Firenze, il concerto dei Nightwish a Bologna), di un solo giorno ciascuna.
Questo è quanto. Il primo novembre augurami buona fortuna, ok?