La Giornata Internazionale del Cane
Ieri mi trovavo a pranzo con un’amica e le raccontavo questa idea che mi frulla in testa, ovvero di raccogliere in un’antologia (destinata al self-publishing) alcuni racconti che ho nell’hard-disk da diverso tempo, accomunati dal tema a me sempre caro degli animali: cani, gatti, volpi, cavalli…
Lei subito mi ha chiesto: «Ma animali come protagonisti, o come figure di sfondo in storie umane?»
«Entrambe le cose», ho risposto io, sentendo subito la solita pulce nell’orecchio che improvvisamente si agitava e saltellava per provocarmi: andrà bene? forse sarebbe meglio usare racconti solo di un tipo o solo dell’altro? non è che hai preso una decisione incoerente? (perché l’amica di cui sopra è fraterna, ma è anche una persona che mi mette soggezione e le cui parole soppeso sempre con grande scrupolo.)
Dopo 24 ore di riflessioni, ho pensato che sì, l’antologia conterrà storie di entrambi i tipi perché, a dirla tutta, si tratta di situazioni speculari: se nei miei racconti con protagonisti umani compaiono a vario titolo degli animali, anche nei miei racconti con protagonisti animali compaiono a vario titolo degli esseri umani. Si vede che, più o meno consciamente, non sono mai riuscita a scindere le due cose, bipedi e quadrupedi convivono così spesso nella mia testa e nella mia vita da trovare quasi sempre una compresenza anche quando mi viene in mente una trama.
D’altra parte, se non fosse così, non avrei sfornato un libro che sotto sotto è un concentrato di bestiole, giusto?
Curioso poi che questa riflessione mi sia capitata proprio oggi 26 agosto, che è la Giornata Internazionale del Cane. A dire il vero, per me ogni santo giorno è la giornata del cane, nel senso che tutti i giorni ringrazio il cielo di avermi dato queste tre sagome che sono un concentrato di tenerezza assoluta (oltre a essere casinisti da guardia che, sebbene non sappiano fare male a una mosca, tuttavia quella mosca la annunciano con il vigore con cui i cani pastori addetti alla guardia delle greggi annuncerebbero un branco di lupi famelici in avvicinamento).
Quindi niente, questo è un post abbastanza autoreferenziale per dire che sì, arriverà un’antologia di racconti “animalosi” (direi entro fine anno), e che invito chiunque ne abbia il desiderio e la possibilità a circondarsi di creature adorabili come le mie. Se non sai come muoverti per trovare il peloso giusto, oltre a recarti presso il canile di riferimento della tua città ti segnalo due benemerite associazioni che cercano famiglia ai randagi, con tutte le competenze necessarie dal punto di vista sanitario e comportamentale: Como Scodinzola e gli Amici di Olivia. Loro vedono tutto, sanno tutto, trovano tutto.