“Io, robot” di Isaac Asimov – Fantascienza
Come raccontavo in questo post, ho iniziato l’anno leggendo La verità sul caso Harry Quebert. Ma siccome si tratta di un bel tomone, intorno alle 800 pagine, trovavo scomodo portarmelo dietro quando ero fuori casa. Così, dentro la borsa ho preso l’abitudine di tenere la raccolta di racconti Io, robot, di quel geniaccio di Isaac Asimov (in edizione Mondadori).
Volevo assolutamente leggerla perché ultimamente sono affascinata dal mondo dei robot, degli automi, dei cyborg e compagnia bella, e immaginavo (a ragione) che in quei racconti ci fossero intuizioni e svolte narrative da vero precursore. Quello che però non immaginavo è quanto questi nove racconti siano ancora attualissimi, scorrevoli, gustosi da leggere! Dimostrano la loro età (Asimov li scrisse negli anni Quaranta) solo in qualche infodump pesantuccio, di quelli piazzati ad arte nel corso di dialoghi ridondanti in cui i personaggi riassumono e si spiegano a vicenda cose che in teoria dovrebbero sapere già; ma è un fastidio che passa in fretta, il resto sono gioiellini di storie brevi (a parte forse un paio meno brillanti delle altre) godibilissime e a volte sorprendenti per la sottigliezza e l’arguzia. La mia preferita è senza dubbio “Bugiardo!”, ma se l’è giocata fino alla fine con un altro paio, “La prova” e “Conflitto evitabile”.
Magari la ragione è che mi sono affezionata a Susan Calvin, robopsicologa: uno dei personaggi ricorrenti nella raccolta. Esordisce proprio in “Bugiardo!” ed è uno spasso osservare il contrasto fra le sue fragili emozioni e la sua gelida professionalità. In verità, anzi, i racconti usano le celebri tre Leggi della Robotica come spunti narrativi, dal momento che Asimov inventa ogni volta una circostanza o un’esigenza in cui le tre leggi devono riuscire a operare a dispetto degli ostacoli, siano essi pratici o cognitivi; sembra quasi che queste brevi storie siano state per lui dei divertissement, dei quiz a cui trovare risposta. Che cosa farebbe un robot se…?, dev’essersi chiesto, cercando sempre casi bizzarri e scomodi per, appunto, una serena applicazione delle tre leggi. Le scappatoie dei robot sono ingegnose; ma ancora più interessanti sono le reazioni degli umani chiamati a decifrare a posteriori il comportamento dei suddetti robot, quando esso finisce per causare dei guai.
Raccolta consigliatissima a chi si nutre di curiosità (scientifica ma non solo) e a chi ama percorrere strade insolite per scandagliare l’essere umano: Asimov non delude.