Il Ritmatista – Fantasy
Il ritmatista è un romanzo YA di Brandon Sanderson (in originale The Arithmatist, 2017), primo di una serie di cui al momento non sono stati pubblicati altri titoli, essendo l’autore in altre faccende affaccendato.
Dopo aver letto Elantris l’anno scorso, avevo intenzione prima o poi di tornare su questo autore, ma considerate le tante letture impegnative che ancora mi aspettano da qui a fine anno, ancora non me la sentivo di affrontare una serie (ci sarebbero il ciclo di Mistborn, le Cronache della Folgoluce, la trilogia degli Eliminatori e un mare di altra roba). Quindi ho optato appunto per Il ritmatista, che credevo non avere seguiti… salvo poi scoprire che un seguito ci sarà, solo che non è ancora stato scritto.
Eppure, Il ritmatista è godibilissimo anche come “stand-alone con un finale aperto”, chiamiamolo così. Vanta una storia avvincente e soprattutto una prosa sciolta, libera, schietta, mai pesante mai legnosa mai pretenziosa. Dialoghi vivaci e frizzanti che caratterizzano i personaggi (Joel ha un sacco di comprensibilissime paturnie, Melody è adorabile e divertente e irritante, tutto in una) e guidano il lettore con naturalezza a capire il mondo in cui si muove. L’ambientazione è complessa (comprese le regole che gestiscono magie e incantesimi), ma spiegata in modo naturale, senza sproloqui né infodump. E poi, ma quanto sono suggestivi i disegni dei gesseri, questi esserini incantati che nascono da disegni tracciati a terra e possono correre, camminare, attaccare, difendere? ^__^
Nel booktrailer qua sotto si può cogliere un barlume dell’atmosfera del libro:
L’aspetto più interessante del romanzo, secondo me, è il rifiuto di Sanderson di cadere nel cliché per cui alla fine il protagonista può spalancare tutte le porte e trovare la redenzione a ogni errore, oltre che l’esaudimento di ogni suo desiderio; no, qua il nostro aspirante ritmatista deve lavorare sodo per trovare la sua strada, che non è quella da sempre desiderata. Ma è la sua, e a volte bisogna adattarsi, saper rivedere le proprie aspettative e trovare nuovi percorsi di cui svelare il fascino. Lo trovo un ottimo messaggio, in particolar modo per un romanzo di formazione diretto in primis a lettori giovani.