Fortnight
Fortnight è il titolo di lavorazione di una novità che, scommetto, non ti aspettavi: aggiungo un ulteriore progetto ai quat… cin… ehm, undici o dodici già in piedi (uno enorme, uno grande, due medi e altri piccoli). Si tratta di scrivere una storia abbastanza corposa ex-novo, a cui non avevo mai pensato prima, da completare abbastanza in fretta.
Perché buttarsi in questo progetto?
Primo: perché so già che c’è un editore interessato a questo genere di storie. Cioè, ovviamente ce n’è più di uno, ma questo in particolare mi risulta sia affidabile, oltre che propenso a vagliare storie di questo tipo in tempi ragionevoli.
Secondo: perché editore e genere non presuppongono testi lunghissimi. Il mio mappazzone fantasy è un progetto ciclopico in tutti i sensi (lunghezza, tempistica, argomenti, coinvolgimento). Pensare a Fortnight dovrebbe essere un buon modo, insieme ai racconti che butto giù a tempo perso, per rilassarmi pur continuando a scrivere.
Terzo: perché è un esperimento di scrittura a quattro mani insieme alla mia storica beta-reader Hilda Midwinter, che ha accettato di buttarcisi appena gliel’ho proposto. Non ho mai scritto qualcosa a quattro mani prima d’ora, sarà interessante provare con Fortnight.
Quarto: per cimentarmi con un genere mai provato prima. È un genere che Hilda e io conosciamo a sufficienza ma senza esserne fanatiche, il che ci permetterà (spero) di non partire per la tangente ma anche di mantenere un atteggiamento fresco e divertito.
Quinto: tempistica stretta. Per varie ragioni, non possiamo permetterci tempi troppo lunghi. In un mese e mezzo al massimo (ma sarebbe meglio meno), la prima stesura di Fortnight deve essere completa. Significa lavorare di cocciutaggine e disciplina, mantenendo dei ritagli di tempo per fare anche altro. Praticamente un NaNoWriMo prima del vero NaNoWriMo.
Sesto: il metodo. Dati i tempi stretti e dato che vogliamo aderire al genere previsto, ridurremo al minimo l’improvvisazione e ci baseremo su una sinossi iniziale, da cui trarre un soggetto più dettagliato, che insieme alle schede personaggi e alla scheda ambientazione darà origine a un trattamento scena per scena, destinato infine a generare la prima stesura. O facciamo così, o non ne usciamo vive.
Non ti racconto in dettaglio di cosa si tratta perché è presto per parlarne, preferisco mantenere un po’ di riserbo. E ovviamente il titolo di lavorazione, Fortnight, NON ti condurrà sulla buona strada. Posso però dirti che oggi Hilda e io abbiamo avuto il primo brainstorming a voce, della durata di circa due ore. Ne sono emersi l’idea fondamentale, i personaggi, l’ambientazione, e almeno una parte di sviluppo della vicenda, con un incipit, uno svolgimento (che prevede già un paio di mini-ostacoli), un grosso problema da risolvere e, com’è ovvio, un finale.
Fra stasera e domani io devo mettere per iscritto quanto sopra, mentre Hilda deve documentarsi su un paio di faccende collaterali. Martedì sera ci si rivede (o a cena prima del nostro cinema settimanale, o a casa di una delle due se decidiamo di saltare il cinema) e si raffina il tutto. Di sicuro dovremo ragionare sul punto di vista e sul narratore, oltre che sul ritmo da dare alla narrazione e ai dialoghi.
Un po’alla volta, ti farò sapere come procede. Secondo me, il nostro pargoletto Fortnight viene carino.