Coraline, di Neil Gaiman – Fantasy
Coraline è un romanzo per ragazzi di Neil Gaiman che ho in libreria dall’anno in cui uscì in Italia per Mondadori, parliamo del 2003, con tanto di dedica dell’autore che avevo incontrato a una presentazione. All’epoca avevo dato al libro solo una sfogliata distratta, non mi aveva presa davvero: amavo alla follia il Gaiman fumettista ma ero ancora diffidente verso il Gaiman romanziere (a proposito, clicca qui se vuoi scorrere altri post su Neil Gaiman).
Risultato, Coraline l’ho letto per benino e con la dovuta attenzione solo in questi giorni.
Dovuta attenzione perché, fra i pregi di Gaiman, c’è sicuramente quello di non spiegare. Lui racconta, punto: se riesci a stargli dietro è il narratore giusto per te, diversamente sono cavoli tuoi. Insomma serve un po’ di impegno per leggere Gaiman, soprattutto nel caso di storie infarcite di simboli e metafore, come è appunto il caso di Coraline.
La trama è tutto sommato abbastanza lineare: parla dello scontro fra questa ragazzina, Coraline appunto, e una specie di strega cattiva che vive dall’altra parte di uno specchio, in un mondo che è appunto un riflesso distorto del mondo reale, una “situazione alternativa” che all’inizio sembra abbia molto da offrire, una comoda via di fuga da ciò che della vita consueta non ci attira o ci spaventa, ma poi diventa una specie di trappola desiderosa di imprigionarci in un eterno presente che non cambia mai.
Qualcosa di simile a “Hotel California” degli Eagles, tanto per fare un parallelo, e infatti anche in quella canzone ci sono un sacco di passaggi oscuri, cose che succedono senza che si capisca di preciso perché e percome.
Ma, dicevo, proprio come gli Eagles anche Gaiman spiega poco, e meno male che è così. Intanto perché questo significa avere stima dei propri lettori e non dovergli servire la minestrina pronta; in secondo luogo per lasciare che ciascun lettore trovi la sua strada personale per individuare una connessione con Coraline. Io l’ho trovata? Qualcosa sì, qualcos’altro è ancora un po’ in ombra, e forse è uno degli obiettivi del romanzo: lasciarci intravedere tante ombre.