Bilanci e propositi
I propositi? Di nuovo?
Ebbene sì.
L’anno scorso, nell’analogo post di inizio 2017, scrivevo: “Considerato che di anno in anno tanti propositi vengono abbandonati e disattesi, scrivere questo genere di post suona come minimo imbarazzante.”
Stavolta non è imbarazzante. Lo definirei DISASTROSO. Ci sono delle ragioni, per carità, e queste ragioni sono in massima parte riconducibili a un problema familiare, dalla portata soverchiante, che ha turbato le dinamiche, le abitudini, gli orari, ma soprattutto l’umore. Chiarito questo, rimane lo sconfortante dato di fatto. Bisogna darsi una regolata, il che è uno dei motivi per cui, proprio ora, sto studiando insieme ad altre parti in causa una soluzione che dia una parvenza di stabilità al problema di cui sopra, con un orizzonte di lunga durata. Magari funziona.
Adesso esaminiamo, voce per voce, masochisticamente, i dati del disastro.
Letture di fiction: calate dalle già modeste 23 del 2017 a un deprimente 11. Nemmeno un libro al mese. Se non altro, ho letto montagne di roba online: articoli, fan fiction, interviste… avevo bisogno di letture brevi, da acchiappare al volo nei ritagli di tempo. Ci sono stati anche diversi buoni fumetti (la saga “Rebirth” dell’Universo DC, per esempio, è niente male).
Stesure: se nel 2016 mi ero scontrata con la Sindrome del Bassotto, nel corso del 2017 ho elaborato questa sindrome ottenendo un concetto più elaborato, che vorrei battezzare Pregiudizio Positivo. Ne parlerò meglio più avanti. Certo è che, insieme a una buona dose di consapevolezza su vari aspetti dello scrivere, il Pregiudizio Positivo si porta dietro una certa sfiducia nei riguardi delle dinamiche fra aspiranti autori, esordienti, editor, self-publisher, blogger, eccetera.
All’atto pratico ho proseguito stesure che avevo in ballo, scovato plot-twist su cui mi arrovellavo da tempo, buttato giù appunti per scene e dialoghi, scritto quattro nuovi racconti brevi, due rielaborazioni (complicate, impegnative e per ora insufficienti) di racconti vecchi, iniziato e finito un romanzo breve, iniziato un racconto nuovo e lunghetto (da completare). Insomma poche idee ma confuse. Con alcune di queste stesure ho partecipato a tre concorsi (due mi hanno silurata, del terzo non ho ancora notizie), a due selezioni (entrambe passate) e a un’iniziativa online simpatica (che ho vinto, come ti raccontavo in questo post).
Le due selezioni erano per le nuove antologie di beneficenza a favore dei terremotati di Amatrice e Accumoli. Ne ho già parlato l’anno scorso, ma ripeto anche qui: una si intitola Storie di gatti ed è uscita a maggio, l’altra L’amore non crolla ed è uscita a dicembre. Del primo volume antologico, lo storico Buck e il terremoto (di cui forse ricorderai la presentazione a Rimini nel mese di luglio), ora esiste anche una fantastica versione in audiolibro: contiene solo la metà dei racconti, l’altra metà uscirà più avanti in un secondo CD.
Non mi sono iscritta a nuovi corsi di scrittura, tranne il nuovo “Fuori di Testo” con Eugenio Saguatti, insieme all’ormai collaudato Gruppo Jene, ma ho seguito una rassegna di cinque workshop che io stessa ho contribuito a organizzare in quel di Imola, sotto l’ombrello dell’associazione Ewwa, insieme all’incontenibile Sabrina Grementieri. Per mettere insieme quest’attività, dal titolo Donne Di Carattere, ho sacrificato un mucchio di tempo, ma capperi se ne è valsa la pena.
Sul fronte saggistico, ho studiato due libri: L’arco di trasformazione del personaggio di Dara Marks, e The Guide to Writing Fantasy and Science Fiction di Philip Athans, a cui sono particolarmente affezionata anche perché credevo di averlo perduto, prima del trasloco, e invece è sbucato da uno scatolone con mio gaudio e tripudio.
Insomma: di tutti i potenziali obiettivi che avevo elencato per il 2017, ne ho raggiunti pochissimi e ne ho inseriti altri che non avevo previsto. Mi spiace soprattutto per la disattenzione al sito. Spero che il tour de force a cui mi sono sottoposta in dicembre (per finire un romanzo breve da mandare a un concorso) mi abbia dimostrato quanto posso macinare se mi concentro meglio, e di poter applicare questa lezione ai prossimi lavori. Sono tutti in fieri: il finale di Miracolo, lo sviluppo di Fortnight, la struttura di The Silent Force, i racconti collegati a quest’ultimo. Ce la posso fare.