Batman: Hush – CrossMedia
Batman: Hush è una saga a fumetti dedicata al Cavaliere Oscuro, scritta da Jeph Loeb e disegnata da Jim Lee, pubblicata a puntata nel 2002-2003 e poi raccolta più volte in volume (inclusa un’edizione superba, che ti consiglio, con le sole matite di Jim Lee senza inchiostri né colori). Da quest’anno, è anche un lungometraggio a cartoni animati, che è stato presentato lo scorso luglio negli USA alla comiconvention di San Diego e in Italia al Giffoni Film Festival. Dal 20 agosto il pubblico italiano poteva vederlo solo su Infinity, mentre ora è disponibile anche su Sky Prima Fila (e poi lo sarà, immagino, anche sulla normale programmazione Sky e infine su qualche canale in chiaro).
La DC vanta una solida tradizione di lungometraggi animati, con un character design che si ispira (in alcuni casi più, in altri meno) a quello di Batman: the Animated Series (1992-1995), la prima celebre serie animata dedicata all’Uomo Pipistrello (di definire lo stile grafico della serie si era occupato il geniale Bruce Timm). La trasposizione di Batman: Hush, inoltre, gode di un traino particolare perché uscita proprio nell’anno che celebra gli 80 anni dalla nascita del personaggio.
Attenzione, da qui in poi ci sono degli spoiler: non procedere con la lettura se ti danno fastidio.
La saga a fumetti Batman: Hush è anzitutto una storia corale, che mette in scena storici alleati e nemici del protagonista (compaiono Catwoman, Poison Ivy, Clayface, l’Enigmista, Nightwing, Superman…), tutti in qualche modo manovrati da un avversario che lavora dietro le quinte e va perfino a scavare nel passato dell’Uomo Pipistrello, per l’esattezza in un importante ciclo di storie che risale alla fine degli anni Ottanta. Forse per questo la trama del Batman: Hush animato si discosta in parte dall’originale, eliminando eccessivi riferimenti a storie passate. Il colpevole si rivela alla fine uno dei classici avversari di Batman, quelli che tornano periodicamente a dargli fastidio, ma con qualche marcia in più dovuta a circostanze particolari.
Mi è piaciuta la variazione sul finale, più drammatico nel film che nel fumetto, e causa di un attrito fra Batman e la coprotagonista Catwoman molto più significativo che nell’originale (il quale di converso poteva contare su dettagli e sfumature che purtroppo nel film non hanno trovato posto). In entrambi i casi, comunque, il Cavaliere Oscuro viene descritto come un uomo troppo ossessionato per poter veramente cambiare e intraprendere nuovi percorsi di vita; questa fedeltà al personaggio, questa condanna che gli pesa addosso (da ottant’anni, ricordiamolo) senza possibilità di redenzione, è probabilmente il miglior pregio di entrambe le versioni. Disegnato o animato, Batman: Hush è un ottimo prodotto, ben inserito nel solco del tradizionale fumetto supereroistico d’avventura ma con un pizzico di maturità in più, per gli estimatori più esigenti e gli spettatori che nel frattempo attendono nuovi film dal vivo per il grande schermo.