Ambra – racconto su L’Altro Femminile
Ambra è il titolo di un mio nuovo raccontino breve che è stato pubblicato, pochi giorni fa, sul blog de L’Altro Femminile. Donne oltre il consueto (e come sempre ringrazio la redazione per aver accettato il mio testo). Il racconto fa parte della rubrica Pillole di femminile e puoi trovarlo a questo link.
[Attenzione: da qui in avanti, piccolissimo SPOILER! Ti racconto qual cosina sulla genesi del racconto. Poca roba, ma, se sugli spoiler sei ipersensibile, meglio leggerlo prima; non preoccuparti, è molto breve.]
Come per altri racconti che ho sottoposto al vaglio della redazione de L’Altro Femminile, i miei obiettivi erano due. Primo: affrontare un tema riguardante l’universo femminile. Secondo: farlo in modo non scontato, o quantomeno che non facesse troppo leva sui buoni sentimenti, che mantenesse una certa sobrietà. A mio avviso, se c’è una cosa che danneggia le giuste cause, è trattarle in modo troppo sentimentale: doveroso, quindi, cercare il coinvolgimento emotivo di chi legge, ma senza mettere piede sul pericoloso sentiero del pietismo (un po’ lo stesso principio in base al quale avevo scritto questo post, tempo fa).
Che poi io questo obiettivo lo azzecchi, è tutto da vedere; ma ci provo.
Quindi ho pensato che, volendo parlare di un argomento particolarmente delicato, non potevo pretendere di identificare tutti i sentimenti e le devianze in gioco. Era più il caso di usare una lente piccola, silenziosa, che focalizzasse lo sguardo solo su un elemento: l’incredulità, lo sbigottimento di quando dici “no, questa cosa non sta succedendo, la persona che più al mondo dovrebbe amarmi non può essere cattiva con me” e a maggior ragione, in seguito, rimani inebetita.
Poi vabbè, sul finale ho provato a inserire una sorpresa; e se volevo fare in modo che reggesse, tutta la parte precedente non poteva estendersi più di tanto. Motivo per cui il racconto è breve.
Chiaramente, passo il tempo a chiedermi… ma la sorpresa, funziona? ^__^
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L’Altro Femminile è un magazine online con l’obiettivo di infrangere gli stereotipi legati alle idee più comuni di “donna” e di “femminilità”, per andare alla ricerca di una presenza e di un tocco, per l’appunto femminile, nei settori più eterogenei (cultura, arte, imprenditoria, economia ecc). Ovunque cioè le donne possano distinguersi non solo per le loro capacità ma per un “filtro” tutto loro che permette di aprirsi a una determinata visione del mondo.
Gli altri miei racconti sul magazine sono Sempre la solita Storia (backstage in questo post); Lo stalker (backstage in questo post); Ci sono solo io (backstage in questo post).