10 cose che mi sono piaciute di “The Prom”
Sì ho visto The Prom (è su Netflix da venerdì della settimana scorsa) e sì l’ho apprezzato, anche se sono certissima che a teatro fa un effetto mille volte migliore, un po’ come succederebbe per Legally Blonde e come è successo per Hairspray.
Ha dei punti deboli, ma poi ci sono momenti che emergono quando non te li aspetti, oppure sì un po’ te li aspetti ma non così ben fatti. Quindi: se ti interessa un discorso lungo e contestualizzato (il musical, il libro, il cast, ecc) su The Prom, lo trovi su questo sito con cui ora collaboro… se invece vuoi qualcosa di più rapito e indolore, ecco le mie 10 highlight di questo film musicale.
1. Meryl Streep che finalmente canta sul serio, senza tirare il freno a mano come aveva fatto (secondo me) in Mamma mia! e in Into the Woods.
2. La scena in cui Barry scoppia in lacrime pensando al suo coming out da ragazzino e alla reazione dei genitori.
3. L’omaggio a Bob Fosse nel numero musicale affidato a Nicole Kidman (e anche quei suoi tre-quattro metri di gambe, oh quando una è ben messa tocca ammetterlo).
4. Le due cheerleader smorfiose che chiedono scusa alla ragazza che hanno bullizzato (perché è vero che a volte le scuse non bastano, ma è ancora peggio limitarsi a sconfiggere un nemico senza fargli capire perché stava sbagliando).
5. Il personaggio del preside, unico adulto di buon senso capace di tenere fede a un principio e di trattare i ragazzi né come insulsi ribelli né come irrimediabili idioti.
6. La scena in cui la protagonista, Emma, decide che se vuole continuare a battersi per i suoi diritti deve farlo a modo suo, con gli strumenti della sua generazione, senza affidarsi ad altri.
7. Il rapporto affettuoso ma difficile tra Alyssa (la fidanzata di Emma) e sua madre, condizionato da mille questioni: perché si fa presto a spingere la gente a fare coming out ma nessuno conosce bene le dinamiche di casa propria come chi ci abita.
8. La fittizia messa in scena dello spettacolo iniziale, un musical su Eleanor Roosvelt: perché no? Mica è una brutta idea.
9. I numerosi riferimenti, le citazioni, le strizzatine d’occhio riguardanti il mondo del teatro musicale. Non danno fastidio a chi non le coglie, procurano un brivido di soddisfazione a chi invece lo fa.
10. La sequenza, con annesso numero musicale, in cui il preside dichiara il suo amore per Broadway, per il teatro, per il senso di magica evasione che riescono a offrire. È una sensazione nella quale possono riconoscersi tutti coloro che condividono quella passione, mi sono commossa (oddio che voglia che ho di tornare a Londra!!!).