The Collected Works of A.J. Fikry
The Collected Works of A.J. Fikry è un libro che ha incrociato il mio cammino in modo curioso. Adesso ti racconto.
Ad agosto ho trascorso qualche giorno di villeggiatura al Palazzo di Varignana, un resort a pochi chilometri da Bologna, in collina, fatto apposta per spiaggiarsi a bordo piscina e ricaricare le batterie dopo un anno di normale vita quotidiana. Sui terrazzini delle camere spira un’arietta fresca e deliziosa che mette nella giusta predisposizione d’animo per leggere un sacco, in un silenzio rotto soltanto da qualche suono della natura o dell’acqua delle piscine che costellano il resort.
Ho scoperto che in un angolo del Palazzo c’è una micro-biblioteca con libri in varie lingue e sono stata colpita dalla copertina un po’ vecchio stile di questo volume in inglese intitolato The Collected Works of A.J. Fikry di Gabrielle Zevin, un’autrice che non avevo mai sentito nominare (colpa mia, visto che la signora scrive da tempo e con notevole successo). Ho letto le prime pagine per curiosità ed è stata una folgorazione: l’incontro con una scrittura ironica e chiara, da cui traspare una visione del mondo intrigante che passa attraverso l’amore per i libri e l’attitudine – talvolta – a selezionare le nostre frequentazioni anche in base al loro rapporto proprio con i libri (spassosissima l’antipatia del protagonista per la narrativa Young Adult che va per la maggiore). In questo romanzo c’è tenerezza, umorismo, mistero, umanità (su questo blog puoi leggere una recensione in inglese molto azzeccata).
Tornata a casa, come puoi immaginare ho deciso che dovevo possedere una copia di quel libro e ho scoperto che l’edizione letta da me a Varignana non è più disponibile (è invece reperibile la versione con il nuovo titolo The Storied Life of A.J. Fikry); così mi sono rivolta a un rivenditore convenzionato con Amazon sul mercato dell’usato. A fine settembre, ricevo il mio bel pacchettino, mi precipito a scartarlo e mi ritrovo con una copia che, in passato, è chiaramente appartenuta a una biblioteca fra le tante che esistono nell’area amministrativa di Stirling, nientemeno che in Scozia, come è evidente dall’etichetta e dai timbri all’interno. Questi particolari, insieme alla fodera trasparente e alle pagine ingiallite e chiaramente sfogliate più volte, mi rendono questa copia più cara che mai.
Mi sono chiesta: la biblioteca l’aveva dismesso? È stato rubato? È finito per sbaglio in mezzo ad altri libri che andavano donati a qualche ente? Le mie ricerche online non hanno dato frutto e ti confesso che non riesco a decidermi a contattare la biblioteca per sapere se il libro è finito nelle mie mani erroneamente o addirittura per via di qualche passaggio poco pulito: e se poi lo rivogliono indietro? Non sia mai, è il mio tessssoooorooooo… quindi tu non glielo dire, per cortesia.
The Collected Works of A.J. Fikry è stato pubblicato in Italia dall’Editrice Nord nel 2014, con il titolo La misura della felicità, se non mastichi l’inglese a sufficienza da goderti il testo originale. Nel frattempo, io ho in lista di lettura il libro più famoso di Gabrielle Zevin, Elsewhere (in italiano Benvenuti ad altrove per Sperling & Kupfer, al momento fuori catalogo), che spero sia altrettanto trascinante.