“Nessun luogo è lontano” di Richard Bach – Librini
Nessun luogo è lontano (in originale There’s No Such Place As Far Away, 1976) è un libro minuscolo scritto da Richard Bach, l’autore de Il gabbiano Jonathan Linvingston (in originale Jonathan Livingston Seagull, 1970), altro volumetto che può tranquillamente essere inserito in questa mia rubrica “Librini”).
C’è una storia in Nessun luogo è lontano? Una trama vera e propria? Mica tanto. Il testo consiste sostanzialmente in un breve resoconto di viaggio indirizzato a un’amica dell’autore, si potrebbe dire un racconto epistolare, e il tema di fondo del libretto è proprio l’amicizia; o meglio, il desiderio di essere accanto alle persone amate, la sensazione di volersi mettere in viaggio, almeno occasionalmente, per raggiungerle e godere della loro presenza.
Raggiungerle come, però? Non tanto con il corpo ma con l’anima, con l’essenza stessa del concetto di amicizia, e allora non si parla nemmeno più di raggiungere in senso letterale. Come diceva l’Anziano Ciang, saggio maestro del gabbiano Jonathan: «Velocità perfetta, figlio mio, vuol dire solo esserci, esser là».
Non cito Jonathan a caso. Ad accompagnare il protagonista nel suo viaggio sono infatti un colibrì, un gufo, un falco, un’aquila e appunto un gabbiano (tra l’altro deliziosi nell’edizione illustrata da Lee Shapiro, autore anche dell’acquerello in testa al post). Ciascuno di loro dona al colibrì una briciola di sapere in modo che possa maturare e, poco alla volta, raggiungere la consapevolezza che il legame affettivo è già di per sé presenza, è già esso stesso arrivo a destinazione: “Può forse una distanza materiale separarci dagli amici? Se desideri essere vicino a qualcuno che ami, non ci sei forse già?”.
Confesso: sebbene si tratti di un messaggio edificante e positivo, non so tu ma io non ho sempre la disposizione d’animo giusta per assimilarlo, anzi non ce l’ho quasi mai. Di solito tendo a liquidarlo sotto la voce “melensità new age” perché la vicinanza e il contatto fisico per me hanno importanza. Ovvero: se desidero essere vicino a qualcuno che amo, ma quella persona sta a miglia di distanza, no che non ci sono già, mi tocca prendere l’aereo. Ciò nonostante, riconosco a questo librino il merito di voler andare oltre, di invogliarci a sfidare i nostri limiti cognitivi per liberarci di qualche catena (anche solo mentale) di troppo. Magari, un giorno arriverà anche per me il momento giusto.